iPod è in declino?

iPod in declino

Ultimamente si parla sempre più spesso del fatto che l’iPod è in netto declino rispetto agli altri prodotti della Apple e agli oggetti venduti dalle principali concorrenti della casa di Cupertino. Questo poiché ormai gli iPhone sostituiscono in tutto e per tutto dei computer portatili.

Possono aiutare nella riproduzione della musica e svolgere moltissime altre funzioni importanti. Acquistando un iPhone, insomma, si può avere dalla propria un dispositivo che fa tutto, letteralmente tutto:

  • riproduce musica.
  • scarica brani.
  • compie gli acquisti.
  • aiuta nelle ricerche.
  • riproduce gli altri fai multimediali.

E tutto questo non rappresenta che una piccolissima parte delle immense funzioni di un iPhone, che nonostante i vari miglioramenti e l’aumento delle funzionalità, continua ad avere le dimensioni di un paio di centimetri. 

Può essere inserito nella tasca, nello zaino, nella borsetta e così via. Ovviamente, però, anche gli altri smartphone presenti sul mercato hanno le stesse dimensioni e svolgono delle funzioni pressoché simili. 

Per questo un dispositivo digitale utile unicamente alla riproduzione della musica si rende, ormai, inutile (scusa il gioco di parole).

 

iPod non è una abitudine

Del resto, l’evoluzione tecnologica avvenuta negli anni ha preso una piega abbastanza autonoma portando nella vita degli utenti delle tecnologie che negli anni sono divenute molto di più: sono delle abitudini

E, per sfortuna degli iPod, questi non sono riusciti a far breccia nella vita di tutti i giorni dei clienti della Apple… Anche perché la Apple stessa ha dato alle persone strumenti, tecnologie e dispositivi molto diversi, ma tutti ugualmente utili per ascoltare la musica o svolgere altre attività di routine. 

L’iPod, che ebbe una grandissima spinta commerciale e tecnologica nei primi anni 2000, successivamente dovette abbandonare le proprie posizioni di prestigio Questo poiché era mono-funzione, o quasi. 

Quegli iPod di sesta generazione che includevano una vasta gamma di funzioni extra non potevano comunque competere con gli smartphone, dei dispositivi comunque più completi e meglio funzionanti sotto diversi punti di vista. 

Il campo della musica, insomma, non ha più necessitato di un lettore CD, un lettore MP3 o di un lettore digitale specifico: è stato semplicemente raggruppato con tutte le altre funzioni in un solo dispositivo. 

La necessità, quindi, è gradualmente venuta meno fino a portarci ai giorni nostri, dove gli acquisti degli iPod si fanno sempre più rari e sporadici per lasciare spazio agli altri lettore.

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iPod non si evolve più

Con la scomparsa dell’utilità è venuta anche meno la necessità di evoluzione costante. Non solo i walkman e i ghettoblaster non erano più risultati utili alle persone, ma anche gli strumenti digitali hanno fatto il loro corso.

Il tutto seguito dall’invenzione e dalla messa a punto di nuovissimi dispositivi di consumo. Nuove potenzialità, nuove funzioni, nuove possibilità: tre particolarità che hanno attirato in modo particolare i clienti di tutto il mondo. 

Certo, gli iPod, proprio come i walkman e i ghettoblaster resteranno per sempre nella storia dello sviluppo dei dispositivi audio, ma non di più: hanno fatto il loro corso. 

Perché nuovi generi musicali, l’evoluzione di quel mondo così particolare, ma anche la crescita delle nuove generazioni hanno fatto intendere che bisognava portare fra la gente dei dispositivi che, al contempo, fossero:

  • più completi.
  • semplici.
  • più piccoli.

E allora ecco che la macchina del progresso tecnologico e della scienza si è messa in moto per garantire a chiunque lo volesse degli apparecchi che rispondessero a queste esigenze.

I cambiamenti si sono susseguiti con velocità e tempestività. Si è presto passato dai soliti CD che hanno fatto la storia della fine degli anni ’90 e dell’inizio dei 2000 ai file digitali.

Ma la digitalizzazione della musica, però, non ha rappresentano che un’altra tappa nel settore audio e ha visto arrivare nel mondo la pirateria, in grandi quantità. 

Se prima bisognava masterizzare un CD per poter ascoltare i brani, ora bastava scaricare i file direttamente da internet

 

Negozi musicali online

Uno dei servizi più conosciuti in questo ambito era Napster, una piattaforma che diede tantissimi problemi alle numerose case produttrici. 

Ma servì anche da base per un’altra idea: se ne servì Steve Jobs che, prendendo Napster, volle creare un portale dove gli utenti potessero scaricare, in modo legale, una musica di alta qualità. Nacque così uno dei primi negozi di musica digitale. 

Era collegato all’iPod e già dalla terza generazione di iPod si poteva scaricare la musica in live, ovviamente pagando qualcosina in più.

L’iPod, dal canto suo, servì certamente per avvicinare le masse all’azienda di Cupertino. Non fu l’iPhone a far conoscere l’allora piccola azienda americana: fu proprio l’iPod. Era un’altra splendida intuizione di Jobs, che capì quello che era il vento di quegli anni. 

Le persone, nel loro stile di vita dinamico, sempre in movimento, avevano bisogno di un iDevice che rispondesse a una delle loro esigenze primarie: quella legata all’ascolto della musica. 

E sebbene il costo dei primi iPod fu comunque abbastanza proibitivo per molti, furono comunque in tanti a rivolgere le proprie attenzioni verso quell’oggetto che già al tempo rappresentava una novità di grandissima portata. 

 

iPod oggetto del desiderio e capostipite

L’iPod divenne presto un oggetto di desiderio che permetteva di portarsi dietro numerosi GigaByte di musica di elevata qualità: niente di mai visto prima e un’innovazione destinata a caratterizzare in modo particolare il mercato digitale da quegli anni in poi. 

La qualità audio dei primi iPod, inoltre, era ampiamente sopra la concorrenza garantendo agli utenti di quel che fu la Mela degli anni 2000 la possibilità di ascoltare la musica in alta qualità, senza distorsioni o disturbi.

Ciononostante, si trattò soltanto di un successo passeggero, nonostante sembrasse un risultato che poteva durare in eterno. Nel corso degli anni la Apple lanciò sul mercato numerosi modelli degli iPod, alcuni dei quali più potenti rispetto a quelli di base mentre altri più economici. 

In questo modo gli iPod hanno provato ad arrivare proprio in ogni casa e in ogni abitazione. Ma anche questo non è bastato per evitare che l’entusiasmo relativo agli iPod calasse improvvisamente nel corso degli anni. 

Perché ogni tecnologia, prima o poi, deve conoscere la propria fine e quella degli iPod non era affatto da meno.

Certo, la casa di Cupertino provò comunque a evitare che avvenisse il collasso completo… senza riuscirci. Sul mercato arrivò persino il famoso iPod Touch, che nello stile e nelle funzioni emulava grandemente il futuro iPhone. 

Arrivarono le prime App che aiutavano a riprodurre non solo la musica, ma anche i video in maniera ottimizzata

Furono proprio questi i passi che proiettarono la Apple nel futuro, verso l’iPhone, che l’avrebbe resa celebre come una realtà aziendale che metteva al primo posto la qualità e solo dopo si occupava di tutto il resto. Ma niente di tutto ciò è bastato per evitare l’inevitabile.

 

iPod quasi estinti

Gli iPod si sono praticamente estinti nel corso del tempo. Al giorno d’oggi solo l’iPod Touch vende ancora qualcosina (ma la commercializzazione di questo prodotto è destinata a calare sempre di più), mentre gli altri prodotti della linea sono scomparsi praticamente del tutto. 

Il motivo principale di questo enorme calo che ha portato l’iPod in declino è già stato accennato: molto meglio risparmiare qualche soldino per acquistare un iPhone che consente di fare tutto, invece di comprare un iPod dalle funzioni limitate. 

Molto meglio avere uno smartphone, che un iPod, in quanto il telefono intelligente è davvero in grado di fare tutto (o quasi), mentre l’iPod resta comunque molto limitato. Ed è normale che l’adolescente dei nostri tempi preferisca avere a portata di mano un iDevice All-inclusive, piuttosto di uno che svolge soltanto una funzione. 

Così come è normale che le vendite dell’iPod calino e questo dispositivo sia realmente in forte declino dopo anni e anni che era rimasto in vetta alle classifiche di vendita.

Del resto, uno smartphone ci permette di usare un dispositivo che al contempo è:

  • un telefono cellulare.
  • una piccola console.
  • fotocamera e una videocamera.
  • un organizer.
  • persino un lettore musicale.

Certo, si può pur sempre obiettare dicendo che l’iPod è comunque specializzato solo nell’ascolto della musica e per questo sia profondamente diverso dallo smartphone. Ed è davvero così, ma l’integrazione degli smartphone nella società ha portato a un punto di non ritorno per gli iPod. 

 

iPod oscurato dagli smartphone

A un punto in cui è sempre più probabile vedere qualcuno con un altro smartphone a portata di mano, ma faticare nel trovare i clienti degli iPod. Questo, senz’altro, non significa che un prodotto di questo tipo sia completamente scomparso dal mercato, in quanto sarebbe la stessa Apple a non produrlo più. 

Significa, invece, che vi è stato un evidente cambio di rotta che il mercato ha subito negli anni.

A nulla sembra servire anche l’ulteriore evoluzione dell’iPod, che nelle ultime generazioni è andato oltre la semplice riproduzione musicale. Per esempio, i modelli come l’iPod Nano ha visto moltissimi cambiamenti. 

Con questo prodotto la Apple ha cercato di raggiungere una forma più o meno tale da poter compiacere il pubblico, forse dimenticandosi che il problema di base non era nella forma, ma nella sostanza. 

Per questo tutt’ora esistono delle persone per niente interessate ad acquistare un iPod, in quanto hanno comunque a portata di mano uno smartphone che svolge molte più funzioni ed è diventato, largamente, parte della normale routine quotidiana di tutti i giorni per moltissime persone su tutto il globo.

D’altro canto, esistono anche delle persone che continuano comunque a utilizzare gli iPod, nonostante tutto. Un esempio? Gli sportivi che amano ascotlare la musica durante la corsa. 

L’iPod, difatti, si abbina benissimo all’esercizio di quasi tutti gli sport che richiedono di correre in quanto si fissa particolarmente bene alla maglietta. A meno di non fare dei movimenti troppo bruschi o effettuare delle cadute, la riproduzione della musica continuerà per tutto il tempo necessario. 

Ovviamente si tratta di una piccolissima percentuale di persone, motivo per cui il declino dell’iPod potrebbe continuare nonostante tutto. Si tratta di una percentuale decisamente troppo bassa, come hanno ammesso anche gli alti dirigenti della casa di Cupertino. 

Ed è anche una percentuale che non basta a difendere l’iPod da altre scelte effettuare dalla dirigenza della Apple, la quale vorrebbe comunque far restare il prodotto sul mercato… a patto di guadagnarci sù (ovviamente). 

Qualora la base, ovvero il guadagno economico, venisse meno, verrebbe meno anche tutto il discorso relativo alla commercializzazione dell’iPod. Non ci sarebbe né modo, né motivo per tenere questi dispositivi sul mercato ancora.

 

iPod: parola fine?

E quindi è arrivato il tempo di mettere la parola fine all’esistenza dell’iPod?

Forse non ancora, ma il destino dei dispositivi che negli anni 2000 spopolavano tra i giovani e gli adulti sembra decisamente quello. L’unica questione riguarda il tempo necessario a compiere delle scelte. 

Ovviamente, qualora la Apple trovasse delle soluzioni a questo tipo di problemi, la questione potrebbe cambiare rapidamente, ma è poco probabile che questo accada.

In parte perché è già successo con l’iPod Nano di sesta generazione (e quello che accade una volta difficilmente si ripeterà); in parte perché sono terminati gli strumenti utili per risolvere le problematiche di questo tipo. 

Del resto, di anno in anno gli smartphone diventano sempre più completi, funzionali, belli esteticamente e utili. Gli iPod, d’altro canto, non sembrano riuscire a reggere il confronto e il gap aumenta in modo considerevole con il trascorrere del tempo.

Reinventare un iPod non è affatto così semplice come potrebbe sembrare a prima vista. Tutt’altro: è quasi impossibile, in quanto si tratta di oggetti che ormai hanno fatto il loro corso. 

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Conclusione

L’evoluzione di questi dispositivi, quindi, sembra del tutto improbabile, ma è comunque possibile immaginare ciò che farebbe un’azienda testarda come la Apple pur di salvare il dispositivi che la rese famosa. 

L’intuizione di aggiungere un cinturino all’iPod Nano per trasformarlo in un orologio fu, per certi versi, sorprendente. E all’inizio funzionò anche abbastanza bene, salvo poi non portare comunque i frutti sperati. 

Servì soltanto per allontanare la fine e non per evitare che quest’ultima accadesse del tutto. In un futuro nemmeno troppo remoto è lecito aspettarsi altre evoluzioni. Innovazioni da parte della casa di Cupertino, ma niente potrebbe volgere le cose a favore dell’iPod. 

Tutt’altro: si rischia semplicemente di allontanare ulteriormente quello che già di suo non può essere evitato. Ma non è una cosa di cui dispiacersi, bensì da prendere come un fatto e continuare a fare il proprio.

“L’iPod era considerato un successo e oggi non lo è più. Bisogna prenderne atto”.

 

Tim Cook